cartella stampa

Contraculturas digitales, economías sin capital, libertad de expresión contra la represión.

Hackmeeting - 19-20-21 junio 2009 - Milán

@Centro Social Sos fornace, via San Martino 20-Rho

Calentamiento – 9 al 18 de junio 2009 – Universidades de Milán


Nerds, techno-geeks, cyber-activistas, artistas de la red, genios creativos, creativos, subversores y, sobre todo, hackers! Preparaos!

Este año el hackmeeting, la reunión anual de la escena hacker italiana se va a celebrar en Milán. Y con este motivo se va a abrir, extender, saltar a una nueva dimensión, finalizando, como se espera de los piratas, mucho más allá de los territorios en los que por ley puede entrar. Con su experiencia de doce años el Hackmeeting ha involucrado a muchas realidades italianas (viajando de ciudad en ciudad cada año, desde Palermo a Torino) y ha querido llegar especialmente a aquellos individuos que se acercan a la tecnología de forma juguetona y curiosa, pero no solo a ellos y ellas. Aparte del lado tecnológico el hackmeeting también se aventura en todo tipo de temas, desde las ciencias sociales hasta la psicología, las artes, la ecología, la cocina...

Este año el hackmeeting se va a multiplicar por dos dividiéndose entre un periodo de calentamiento y el hackmeeting como tal. de esta forma se quiere llegar a aquellas personas que hasta ahora han creido que no tenían nada que ver con este mundo aunque hayan descargado algunas canciones, hayan echado una ojeada a la última película, hayan intentado conectarse a la wifi del vecino e incluso hayan recuperado su sistema operativo que insistía en caerse.

Durante el periodo de calentamiento (del 9 al 18 de junio), el hackmeeting se va a meter en las universidades y va a seducir a investigadores, filósofos y poetas porque la cultura del hacking nunca ha podido restringirse a las placas madre, los chips o los cables coaxiales y siempre ha insistido en forzar sus límites que están determinados por el mercado, el control social y la seguridad, intentado estandarizar todo. También por las obligaciones que impiden la evolución del pensamiento. Después el hackit volverá a casa para celebrar su propio hackmeeting (del 19 al 21 de junio) en el Sos Fornace, un lugar ocupado recientemente en Rho, donde se ocupará de sus propias raices, las únicas que pueden generar nuevas ramificaciones y abrazar el futuro.


Información práctica

Scheda 

Da quando si fa l'hackmeeting?

Il primo hackmeeting si è svolto a Firenze, nel 1998. Da allora si è tenuto ogni anno in diverse città. Nel 2000 si è svolto a Roma e quest'anno torna, dopo dieci anni, nella capitale.

Chi lo organizza?

L'hackmeeting è un momento annuale di incontro di una comunità che si riunisce intorno a una mailing list. Non esistono organizzatori e fruitori. Tutti possono iscriversi e partecipare all'organizzazione dell'evento, semplicemente visitando il sito www.hackmeeting.org ed entrando nella comunità.

Perché il tema "combatti il controllo"?

Controllo e resistenza sono in realtà i temi intorno ai quali si snoda tutta l'attività e la riflessione della comunità fin da quando è nata, negli anni 90. Le tecnologie rappresentano strumenti di controllo che un po' alla volta permettono alla autorità, in modo sempre più efficace, di catalogare e monitorare ogni aspetto della vita quotidiana. Ma basta studiare un po' come funziona tutto questo per capire che ci sono delle cose concrete che si possono fare per sottrarsi a questo controllo.

Quanto costa l'ingresso?

L'ingresso è gratuito, ma è consigliata un'offerta all'ingresso di qualche euro.

Come viene finanziato l'evento?

Le spese sono sostenute grazie ai contributi volontari, alla vendita di magliette e altri gadget e in alcuni casi all'introito del bar.

Quanto dura?

Tre giorni, dal 2 al 4 luglio.

Dove si svolge?

Al centro sociale La Torre, in via Bertero 13, nella zona di Ponte Mammolo. E' consigliato portare la tenda, si dorme nel parco di fronte al centro.

Chi tiene i seminari?

Chi ne ha voglia. Se qualcuno vuole proporre un seminario, non deve fare altro che proporlo in lista. Se la proposta piace, si calendarizza. Se non piace, si danno utili consigli per farla piacere.

Ma cosa si fa, a parte seguire i seminari?

Esiste una "lan-space", vale a dire un'area dedicata alla rete: ognuno arriva col proprio portatile e si può mettere in rete con gli altri. In genere in questa zona è facile conoscere altri partecipanti, magari per farsi aiutare a installare Linux, per risolvere un dubbio, o anche solo per scambiare quattro chiacchiere. A parte questo rimane valida la presentazione della prima edizione, Firenze 1998: "L'hackmeeting è un open-air festival, un meeting, un campeggio, un hacking party, un momento di riflessione, un'occasione di apprendimento collettivo, un atto di ribellione, uno scambio di idee, esperienze, sogni, utopie, amore".

 

Primo comunicato Stampa

Software libero, privacy, social network, tecniche di programmazione, reti senza fili, cellulari spia. Di tutto questo si parlerà all'hackmeeting 2010, il raduno nazionale degli hacker, giunto alla sua tredicesima edizione, che si svolgerà a Roma dal 2 al 4 luglio e che ogni anno attira migliaia di persone.

Tre giorni di campeggio libero intorno al C.S.A. La Torre, un centro sociale alla periferia della capitale, per immergersi nel verde e contemporaneamente nella tecnologia. Seminari per condividere competenze tecniche, ma anche per discutere di privacy, controllo, nuovi media; per capire le conseguenze della convergenza di telefonia mobile, internet e media, l'esplosione dei social network con la commistione tra pubblico e privato, tra commerciale e personale. Per sapere un po' meglio come funziona la grande macchina, anche dal punto di vista tecnico, per essere più consapevoli dei propri gesti quotidiani e anche per imparare qualche utile trucchetto. Insomma per conoscere meglio il grande fratello e capire come combatterlo.

L'hackmeeting è un evento organizzato in maniera orizzontale, attraverso una mailing-list. Tutto l'anno la lista è attraversata da discussioni su temi caldi e l'hackmeeting è il momento dell'anno in cui i partecipanti si incontrano di persona, concedendosi tre giorni intensivi per imparare dagli altri e per insegnare quello che sanno.
Tutti possono partecipare alla lista. Basta iscriversi. I seminari sono proposti e tenuti dagli stessi partecipanti, ognuno secondo le proprie competenze e inclinazioni.

L'evento è completamente gratuito e tutto il lavoro necessario a organizzarlo è volontario. In genere i partecipanti lasciano un contributo libero per sostenere le spese di organizzazione. Proprio in questo spirito, oltre ai seminari, trova spazio all'hackmeeting una "lan-space", vale a dire un'area dedicata alla rete, dove ognuno arriva col proprio portatile e si può mettere in rete con gli altri.
In genere in questa zona è facile conoscere altri partecipanti, magari per farsi aiutare a installare Linux, per risolvere un dubbio, o anche solo per scambiare quattro chiacchiere.

Quest'anno l'hackmeeting, come nelle ultime due edizioni, è stato preceduto da un "warm-up": una serie di eventi tra Roma, Napoli,Firenze e Rende (Cosenza), organizzati, tra aprile e giugno, in vista del raduno. Tra i temi trattati, crittografia (tecniche per spedire email private), Drm (digital rights/restrictions management, usati per impedire la copia  di file audio e video), file sharing, applicazioni free software per l'ambito scientifico e accademico, riciclo di vecchi computer, reti mesh (infrastrutture di telecomunicazioni costruite dal basso e libere dal controllo).

"L'hackmeeting - spiega Deckard - è l'incontro delle comunità, delle controculture digitali e non, e delle individualità che si pongono in maniera critica e propositiva rispetto all'avanzare delle nuove tecnologie, sempre più legate a doppio filo al controllo sociale, alle imprese belliche e alla commercializzazione di ogni spazio vitale".
Deckard non è un nome vero. All'hackmeeting tutti i partecipanti, gelosi della propria privacy, utilizzano dei nickname e Deckard è il nome del protagonista del celebre racconto "Ma gli androidi sognano pecore elettriche?", di Philip Dick, da cui è tratto il film Blade Runner.